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Sterilizzazione
Sterilizzazione

 

Sterilizzazione

Con i termini sterilizzazione e disinfezione, spesso erroneamente intercambiati nel loro uso, si intende l'eliminazione più o meno radicale di batteri, alghe, funghi.

Sterilizzazione - Comporta un'eliminazione completa, totale, di organismi più o meno grandi, di batteri, virus, alghe, funghi, e delle loro spore (es.: ferri chirurgici).

Disinfezione - Non elimina completamente, ma abbassa di molto la quantità dei patogeni dall'oggetto disinfettato (es.: acqua ossigenata su una ferita).

Lo scopo viene raggiunto in diversi modi, con mezzi fisici (calore, radiazioni elettromagnetiche) o chimici (ipoclorito di sodio, acqua ossigenata, alcool).

Sono diverse le situazioni in cui è necessario disinfettare o sterilizzare in maniera efficace i diversi attrezzi o i materiali utilizzati nella pratica del giardinaggio. Fra tutti, ad esempio, le cesoie utilizzate per potare piante ed alberi di ogni genere, oppure, il terreno di coltura da utilizzare per le talee.

Cesoie - La potatura delle piante è indispensabile per farle crescere sane e rigogliose, però tra le varie piante sane, ci sono anche quelle colpite da funghi o batteri, che vanno ad infettare anche le forbici durante la fase del taglio. Le forbici infette possono quindi trasmettere i vari batteri anche alle piante sane immettendovi tramite la potatura tutti i patogeni delle malattie della pianta malata. È dunque importante disinfettarle se vogliamo che tutte le piante non corrano rischi per la loro salute.
Per sterilizzare le forbici da potatura si possono utilizzare diversi metodi:

A quanto pare, però, il metodo più semplice e più efficace consiste nell'utilizzo del calore per distruggere i patogeni attaccati alle forbici.
In pratica bisogna cospargere le lame delle cesoie con dell'alcool etilico e poi farle bruciare per pochi secondi. Per farlo correttamente, senza correre rischi, è necessario sostenere le forbici tramite una morsa. Il fuoco distruggerà sicuramente gli eventuali batteri presenti e le nostre cesoie saranno sterili e pronte per un nuovo utilizzo.
In alternativa, si possono appoggiare le forbici su un muretto o su una morsa e passare sulle lame la fiamma di un bruciatore portatile a gas, del tipo utilizzato anche dagli idraulici per saldare i tubi in metallo. Una volta raffreddate si possono utilizzare nuovamente, nel frattempo si può continuare il lavoro con un secondo paio di forbici da potatura.
Prestare attenzione con le cesoie con i manici di plastica.
Dopo aver potato le piante, se i tagli sono significativi, occorre curarle con gli appositi mastici protettivi.

Attrezzi vari - Per disinfettare gli oggetti utilizzati per la semina (contenitori, secchio, cucchiaio, pinzette, cartellini) è sufficiente versare nel secchio dell'acqua calda, a cui si aggiunge, per ogni litro di acqua, 15 ml di ipoclorito di sodio (Amuchina, varechina, candeggina senza additivi e profumi). Vi si immergono i contenitori, gli attrezzi ed i cartellini, e li si lasciano a bagno per un'oretta. L'ipocolorito di sodio è altamente sbiancante ed irritante per gli occhi e la pelle, quindi va maneggiato con cura, facendo attenzione agli schizzi, pericolosi per gli occhi ed anche per gli indumenti.

Composta - Quando si decide di seminare delle piante, di solito, si prendono vaso, terra, semi, si procede con la semina e... si ottengono buoni risultati. Ma se si lavora con centinaia o migliaia di esemplari e si vuole ottimizzare la resa dei semi, ed in particolare lo spazio occupato dalle semine, ci si rende conto che la cosa più importante, oltre alla percentuale di germinazione, è la quantità di piante che arrivano a 2-3 anni di vita senza essere attaccati da funghi o venire ricoperti di alghe. Ci si ritrova, allora con una situazione a macchia di leopardo, e senza un'ottimizzazione dello spazio occupato.

Il problema si abbatte con l'eliminazione dei patogeni presenti nella composta e nei contenitori utilizzati per la semina. Per rendere i materiali per la semina puliti al punto giusto, in modo da ottenere sia una maggiore percentuale di germinazione sia una crescita sana delle piantine nate, si procederà in due modi: disinfezione degli oggetti utilizzati per la semina (contenitori, secchio, cucchiaio, pinzette, cartellini) e sterilizzazione della composta (terra e inerti).

Per la sterilizzazione della composta, oltre a varie tecniche, ci sono due correnti di pensiero:

I metodi principali, per il giardiniere dilettante, si riducono a due: il forno e la pentola a pressione. L'autoclave sarebbe la soluzione migliore, perchè è automatica, ma la pentola a pressione può svolgere egregiamente la stessa funzione.

Accendere il forno al massimo, inserire una teglia e lasciare riscaldare; nel frattempo mettere la composta, inumidita con acqua (o soltanto gli inerti), in uno o più fogli di alluminio e, dopo averne fatto dei cartocci, inserirla nel forno caldo sopra la teglia e chiudere lo sportello. Possono bastare 20-30 minuti di forno, ma volendo si può ripetere un secondo ciclo dopo avere raffreddato i cartocci ponendoli, ancora chiusi, in un secchio d'acqua fredda per qualche minuto.

Mettete due dita d'acqua nella pentola a pressione, inserire la composta bagnata/umida (o soltanto gli inerti) in un contenitore di vetro senza coperchio, pirex sarebbe meglio, chiudere la pentola e accendere il fuoco per 20-30 minuti. Al posto del barattolo di vetro si può usare un cartoccio di alluminio, oppure una di quelle buste di plastica che resistono alle alte temperature, ma in questo caso senza chiudere ermeticamente la busta.

Risultati discreti si possono ottenere anche con un metodo meno impegnativo, che però non eliminerà tutte le spore fungine, a meno che non sia ripetuto diverse volte; si tratta della semplice bollitura in pentola per 30 minuti, in questo caso, mettere la composta (o soltanto gli inerti) in un pentolone, coprire d'acqua almeno 2 cm sopra il livello del materiale e portare ad ebollizione.

Semi - Per ottenere risultati migliori si possono disinfettare anche i semi per evitare di portare, attraverso di essi, delle spore nel terreno pulito. Questa operazione deve essere molto delicata per non compromettere la germinabilità dei semi che saranno immersi, per qualche minuto, in un bicchierino con acqua poco tiepida e qualche goccia di ipoclorito di sodio. Se si tratta, invece, di semi con tegumento spesso si possono immergere, per qualche minuto, nel succo di limone, e dopo sciacquarli abbondantemente in un bicchiere con acqua pulita oppure, meglio, facendovi scorrere sopra l'acqua del rubinetto tenendoli in un colino per tisane a maglia molto fine. Dopo il trattamento i semi vanno asciugati prima di seminarli.

Alcuni tipi di semi sono avvolti da una polpa gelatinosa, quando presente è bene toglierne a mano il più possibile, prima di procedere alla loro disinfezione. La varechina digerisce le componenti organiche, ma in certi casi rimane attaccata ancora della polpa, questa potrà essere tolta mentre i semi sono ancora a bagno con l'aiuto di una pinzetta.

Se i semi devono essere conservati per essere piantati successivamente, è utile cospargerli con un velo di polvere di carbonato di rame o bagnarli con un fungicida a base di Propamocarb e conservarli solo quando sono asciutti. Prima di piantarli lasciarli a bagno per qualche minuto in acqua.

Il Propamocarb, formula bruta C9H20N2O2, è un fungicida sistemico appartenente alla classe chimica degli azotorganici-carbammati, impiegato contro i Chromista (una volta noti come Ficomiceti) che attaccano le colture alle radici, al colletto e alla parte aerea di ortaggi e piante ornamentali . Può essere, inoltre, utilizzato per il trattamento preventivo di semi, talee e piantine prima del trapianto.
Alcuni prodotti commerciali che contengono propamocarb: Previcur, Vincent, Fitocarb, Fitocur, Caulisan.


















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L. de Vauvenargues

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